Harvey tende a documentare ciò che lo circonda e le cose che gli accadono. C’è un forte elemento autobiografico nel lavoro, ma con un’universalità che, dice, valorizza ciò che fa. A volte chiama i suoi quadri “poesie dipinte” a causa del loro fascino, e sente una connessione psicologica con il lavoro di Karel Teige, l’avanguardista ceco. Harvey parla dei collage di Teige come combinazioni squisite di figura femminile, paesaggio e architettura. Lo stesso Teige ha affermato che “tutta l’arte non è altro che trasposizione dell’erotismo” e “non vi è alcun tema se non l’onnipotenza dell’amore” e Harvey lo capisce. Secondo Harvey, i collage di Teige hanno un elemento surreale forte e autentico, ma danno una sensazione di realtà, come la natura, in effetti. Lui vede tutte queste cose come importanti aspetti del proprio lavoro, in particolare nel modo in cui elementi apparentemente non correlati si uniscono ma per dare un senso e avere un significato. Potrebbe essere visto come un realismo magico. I paesaggi montani sono apparsi nel suo lavoro per molti anni, principalmente a causa di un viaggio fatto in Svizzera come quando era ancora scolaro nel 1973. Di conseguenza, quando nell’estate del 2017 lavorava come artista in residenza presso Areacreativa42, con le Alpi all’orizzonte, affermava che era come lavorare in uno dei suoi quadri. È il tipo di ambiente che è felice di esplorare e romanticizzare, ma non a scapito della verità. Durante il periodo di residenza l’artista ha avviato e realizzato un ciclo di opere sul tema dell’Italia. A partire dai suoi ricordi di una vacanza a Savona da bambino nel 1967 e della sua visita a Torino ad ottobre 2016. In questo caso l’artista si è rapportato alla tradizione italiana in quanto mito popolare (come con il quadro che raffigura l’attrice degli anni ‘50 Marisa Allasio), sovrapposta allo sguardo del bambino in un paese straniero trasposto in 1967. Ha realizzato un ciclo di dipinti, acrilico su tela, che sono stati esposti al termine della residenza. Nel contempo ha approfondito la storia dell’azienda Olivetti al ne di proporre una mostra in occasione della candidatura (poi concretizzatasi in riconoscimento) di Ivrea a patrimonio dell’Unesco.
La residenza si è conclusa con la mostra An englishman abroad (19 giugno – 20 agosto 2017).