25 ottobre – 9 novembre 2008
LA RIVOLUZIONE DELLE PICCOLE COSE
PITTORI NELLA TORINO DAL 1920 AL 1940
a cura di Emanuela Genesio
Cino Bozzetti, Felice Casorati, Gigi Chessa, Federico Chiara, Giulio Da Milano, Nicola Galante, Albino Galvano, Carlo Levi, Francesco Menzio, Enrico Paulucci e Luigi Spazzapan, e quattro donne: Nella Marchesini, Jessie Boswell, Daphne Maugham, Marisa Mori sono gli artisti scelti da Emanuela Genesio per gli spazi espositivi di Areacreativa42 a Casa Toesca. Si tratta di un percorso raccolto, una passeggiata estetica accompagnata dalle parole di Italo Calvino e Virginia Woolf, cantori della modernità europea.
Areacreativa42
“Con le sue stanze raccolte ed intime, scrigni di affreschi del XIX secolo, la Casa Toesca è un buon luogo per ospitare un’esposizione che si vuole meno studio filologico di un periodo storico ampiamente documentato, che non “passeggiata estetica”, come l’intendeva il Diderot dei Salons.
L’occasione nasce dalla sinergia creata con l’altro polo espositivo di Rivarolo Canavese, la Villa Vallero, in cui un dialogo monografico tra due pittori e sposi (Ugo Malvano e Nella Marchesini) apre uno scorcio verticale sulla storia della pittura torinese della prima metà del XX secolo. Entrambi gli artisti sono rappresentati a Casa Toesca, tasselli di un mosaico che esclude nomi rilevanti e che farà perciò scontenti taluni. Tra i presenti, tre pittrici oltre Nella Marchesini – Jessie Boswell, Daphne Maugham, Marisa Mori – compaiono in mostra: a suggerire che questo ventennio del Novecento, forse più dei primi decenni, consente alle donne una visibilità che a Torino diventa ribalta nell’ambito della celebre scuola casoratiana di via Galliari. Cino Bozzetti, Felice Casorati, Gigi Chessa, Federico Chiara, Giulio Da Milano, Nicola Galante, Albino Galvano, Carlo Levi, Francesco Menzio, Enrico Paulucci e Luigi Spazzapan completano il ventaglio degli artisti scelti. Una rosa di eletti che potrebbe essere un preludio per un “secondo atto” in cui gli assenti (da Cremona a Treves, da Carena ad Alimandi, e poi Deabate, Quaglino, ecc.) formerebbero un nuovo polo per una “passeggiata” più varia ed esaustiva nella Torino anni ’20-40.”
Emanuela Genesio