Elias Santis è un pittore contemporaneo argentino, in residenza a Casa Toesca dal 13 ottobre al 20 novembre 2017.
Ecco alcune riflessioni sul suo lavoro in un estratto dall’intervista con la giovane curatrice Giulia Cordò.
G: “Parliamo della tua situazione attuale, hai accettato di partecipare a questa residenza d’artista in un paese molto lontano e diverso rispetto a casa tua, pensi che il circondario straniero ti abbia in uenzato?”
E: “ […] Ciò che è successo qui, aldilà che sia un luogo tanto lontano, mi ha dato modo e tempo di stare molto con me stesso, perché qui non
c’è qualcosa che ti distrae, mi sono potuto vedere ri esso nelle persone che mi hanno circondato e la verità è che esse non sono tanto diverse rispetto a Santiago del Chile, mi sono sentito in un ambiente molto familiare, sia per chi mi stava intorno, che per il paesaggio e anche nel quotidiano.”
G: “E Il paesaggio circostante ti ha stimolato per la pittura che hai praticato in questo mese?”
E: “sì, il paesaggio naturale e il paesaggio formato dalle persone, ogni persona si veste di un determinato colore, dipinge la propria casa di un determinato colore e anch’esse sono parte del paesaggio, ciò mi circonda mi ha stimolato moltissimo, tanto da aver cambiato la pennellata del mio stile; credo ci sia un prima e un dopo nella mia pittura dopo questa residenza, in particolare per quanto riguarda il colore.”
G: “Quindi si può dire che hai posto delle pietre per il futuro?”
E: “E’ molto bello quello che dici perché la penso esattamente così, pietra su pietra. […]”
Elías Santis, nato nel 1980 a Buenos Aires (Argentina). Studia arte all’Istituto d’Arte della National University in Argentina. Ha esposto in mostre personali come, tra le più importanti, “Terrícolas”, Galería Animal (Santiago de Chile, 2010), “Orbita Prima”, Mite Gallery (Buenos Aires, 2011), “Lune”, RT & W Gallery (Berlino, 2013). Ha anche partecipato a mostre collettive come “Circular Project”, Palais de Glace (Buenos Aires, 2012) “Cosmos”, Volkerkunde Museum (Amburgo, 2012), “Medial Arts Biennial”, National Museum of Fine Arts (Santiago de Chile 2017) e “Stanze”, Italian Institute of Culture (Santiago de Chile, 2018). Nel suo lavoro esplora la natura astratta e invisibile degli esseri umani e degli esseri in generale, per mezzo di dipinti, che impiegano colori, gure, storie simboliche e allegorie. Ombra e luce, terra e cielo. Tutto contiene un signi cato silenzioso.
Alcuni schizzi realizzati dall’artista durante al sua residenza.