Nicolò Ferrario è il terzo artista ospitato nell’ambito del progetto RESIDENT PHOTOGRAPHER (clicca per maggiori info) finalizzato alla produzione di 10 “cartoline d’artista” della nostra città, Rivarolo Canavese.
Bio
Nicolò Ferrario (Milano,1984).
Conclusi gli studi in ingegneria aerospaziale nel 2011, inizia a studiare fotografia nel 2015 presso l’Istituto Italiano di Fotografia (IIF) di Milano portando a termine il suo percorso nel 2018. Nel 2019 partecipa, presso Bottega Immagine di Milano, a un corso incentrato sulle arti visive e la sperimentazione artistica in fotografia a cura di Silvia Bigi. Da allora svolge progetti personali nel campo delle arti visive con focus particolare sulla ricerca scientifica: attraverso l’utilizzo della fotografia vuole portare la scienza, nelle sue più diverse manifestazioni, dentro l’arte credendo che esistano molteplici punti di contatto tra le due discipline. Partendo dalla constatazione che la nostra società basa la propria sopravvivenza sulla tecnologia intende dare una chiave di lettura alternativa all’aspetto apparentemente asettico e sterile che gravita attorno alla scienza.
Il progetto: Ritorno al Futuro
“L’educazione non è faccenda individuale ma, per sua natura, è cosa della comunità. Il concetto greco di paideia indicava, nella sua accezione più elevata, un processo pedagogico il cui fine ultimo era il raggiungimento, da parte dell’individuo, di un ideale, un obiettivo da perseguire per tutta la vita. La paideia si poneva come scopo l’interiorizzazione di quei valori universali che costituivano l’ethos della città, del territorio e la cui assimilazione costituiva la struttura della vita futura di ciascun soggetto.
Il territorio risulta finemente intrecciato alle azioni dei propri abitanti. Il territorio è incubatore, luogo di culto, luogo totemico in cui riecheggiano le imprese individuali divenute universali dei suoi cittadini più lodevoli. Le azioni compiute da questi uomini sarebbero comunque accadute se fossero nati altrove? Quanto è importante l’educazione trasmessa “dal territorio” nella realizzazione di imprese eccezionali? Partendo da questa riflessione intendo spingere l’osservatore a riflettere sull’importanza che l’humus culturale e pedagogico di ciascun luogo ha nella crescita e nello sviluppo dei suoi individui al fine di tendere alla creazione, come era nell’ideale greco, dell’uomo universale. Ho quindi immaginato, attraverso una sorta di contrazione spazio-temporale, che le gesta compiute da illustri cittadini Rivarolesi del passato rivivessero negli stessi luoghi che hanno posto le basi affinchè tali imprese avvenissero. Tramite un processo di sovrapposizione ho unito immagini d’epoca e immagini scattate direttamente a Rivarolo Canavese al fine di riportare alla loro origine le azioni che questi uomini e queste donne hanno compiuto durante il corso della loro vita.”
Le cartoline
La sua residenza
“Appena giunto a Rivarolo ho iniziato a passeggiare tra le strade in attesa che il paese mi parlasse, che mi ispirasse. Avevo già recuperato qualche informazione qua e là ma per capire un luogo, non ci sono altri modi, devi viverlo. Mi piace, di tanto in tanto, guardare le targhe affisse alle facciate dei palazzi. Avete presente quelle targhe che recitano “qui è vissuto…”, “qui è nato…”? Mi piace andare a sbirciare la vita delle persone citate in quelle targhe. Insomma, si tratta di pura curiosità (sebbene io creda che nelle biografie delle persone si nasconda molto più di semplici avvenimenti). Tuttavia, accade spesso che dieci minuti dopo mi sia dimenticato tutto. Questa volta è andata diversamente.
Tutto è nato dalla foto scattata con il cellulare alla targa di un certo Adalberto Mariano affissa in via Berone. “Esploratore polare” recitava la targa. Wow. Rientrato a casa Toesca ho cominciato a raccogliere informazioni e poi, seduto in giardino, ho alzato lo sguardo e nella mia testa ho visto un dirigibile solcare il cielo blu. Che bello sarebbe! Da qui la mia ricerca si è allargata e mi sono imbattuto in personaggi magnifici: da Farina a Verna, passando per Alerino e Luigi Palma. Mi sembrava che il paese mi avesse finalmente parlato e lo aveva fatto attraverso i suoi cittadini del passato. Mi sono detto: in un paese tanto piccolo è accaduto tutto questo. Rivarolo è un paese ricco. È un paese intriso di cultura, storia, avvenimenti, avventure. Da qui è transitata la storia moderna del mondo. E qui deve tornare.”