Cristina Cusani, in Residenza a casa Toesca dal 15 al 28 settembre, è un’artista napoletana che utilizza la fotografia come mezzo.
Ci racconta in un’intervista sul suo lavoro:
“Solitamente lavoro sul residuo, sulla traccia, su ciò che resta nel passare del tempo, sulla stratificazione e sulla memoria. Nella mia ricerca utilizzo la fotografia, che solitamente ha la funzione di fermare il tempo e mantenere il ricordo, come mezzo per stravolgere il concetto di tempo e investigare la vericidità della memoria. In questo caso sono partita da questa casa, in cui mi trovo e in cui è molto visibile il concetto di memoria, di stratificazione del tempo, e del passaggio di tutti gli artisti che vi hanno risieduto, grazie al quale posso analizzare il rapporto tra la percezione e la memoria. Quindi la realtà di quello che è successo nel passato e la percezione di come questo passato arrivi nel presente.”
Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione all’università La Sapienza di Roma si dedica allo studio della fotografia prima all’University of the Arts, London College of Communicationa Londra, successivamente all’Outside School a Roma e all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Espone in alcune mostre collettive tra cui l’XI Premio Cairo a Milano. Nel 2012 segue il Laboratorio Irregolare, master class di due anni con Antonio Biasiucci da cui è nata la mostra itinerante Epifanie, esposta anche durante la XIII edizione del Fotografia – Festival Internazionale di Roma e al SIFest di Savignano sul Rubicone. Nel 2015 viene invitata per la residenza d’artista BoCs Art dove realizza due opere per il Bocs Art Museum di Cosenza. E’ finalista di importanti premi come il Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee e Un’opera per il Castello ed entra a far parte di alcune collezioni di arte contemporanea come Imago Mundi Art e Dimensione Fragile della Biblioteca Vallicelliana di Roma. Nel 2017 vince il Premio Sidicini per l’Arte Contemporanea e nel 2018 vince il Premio Residenza alla Fondazione Bevilacqua la Masa.
Nella sua indagine fotografica utilizza le esperienze quotidiane come punto di partenza per analizzare il significato dell’essere umani partendo da un’analisi personale che si traduce nell’espressione di temi universali. Nelle sue opere la finzione e la realtà s’incontrano, i significati cambiano, il passato e il presente diventano una cosa sola. Utilizzando un linguaggio poetico e talvolta metaforico, realizza fotografie che sono leggibili su più livelli e portano lo spettatore ad interrogarsi, creando in chi guarda una reazione in equilibrio tra il riconoscimento e l’alienazione. Il suo percorso artistico è caratterizzato da una grande sperimentazione di tecniche fotografiche, ma la sua ricerca vuole andare oltre il mezzo utilizzato e per questo comincia ad ampliare i suoi orizzonti artistici progettando opere/installazioni site-specific.
Attualmente vive e lavora tra Napoli e Roma.