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La mostra fotografica Giù il Sipario!, progetto fotografico di Stefania Falsone, diviene uno spunto per far ragionare gli studenti su cosa significhi oggi fare fotografia, come lavora un artista che deve fotografare tanti aspetti diversi e raccordarli in un unico progetto omogeneo? Come si fa a scattare delle foto parlanti?

Queste tematiche, insieme ai pensieri cari alla Falsone (l’abbandono, il decadimento e la modifica di luoghi di spettacolo un tempo in auge) sono stati affrontati in una discussione con gli studenti, a cui è seguito un laboratorio pratico. I ragazzi avevano il compito di ricercare un tema e scattare una foto che lo raccontasse al meglio; sono state scelte tematiche quali l’amicizia, la natura e il tempo che passa, ispirate anche grazie al contesto prezioso di Casa Toesca, luogo in cui il laboratorio ha avuto luogo.

Le fotografie sono state stampate in loco, mentre gli studenti hanno creato un intreccio di fili rossi tra le sale in cui era esposta la mostra, facendo passare il gomitolo rosso di mano in mano, attraverso porte, finestre e termosifoni, hanno legato il proprio lavoro di “fotografi per un giorno” a quello della Falsone; una volta stampate le immagini sono state appese al fil rouge, che univa così tutte le foto parlanti della sala.

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